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  • Blend o Monocultivar ?

    L’ulivo non solo è generoso nella sua vita infinita (troviamo in Italia e altrove ulivi con più di mille anni) ma rappresenta un patrimonio culturale, disegna il nostro paesaggio e ci offre il suo olio di altissima qualità.

    Quando si parla della pianta di ulivo bisogna ricordare che esistono tante varietà diverse, ognuna rappresentativa di un territorio; sono piante che si adattano alle condizioni pedoclimatiche del luogo, interpretandolo al meglio.

    In Italia esistono più di cinquecento varietà, un patrimonio ricchissimo che potrebbe esprimersi in altrettanti tipi di olio, dando luogo a una possibilità infinita di usi e abbinamenti. Le aziende più all’avanguardia lo sanno e propongono al pubblico sia oli monovarietali, chiamati anche mono cultivar, che i blend.

    Con i blend si aprono molteplici possibilità, trattandosi di una combinazione di oli prodotti con più varietà di ulivi, si possono fare infinite combinazioni, addirittura si potrebbe parlare di oli fatti su misura, come per l’alta moda, una vera e propria sartoria dell’olio dove il cliente può chiedere al produttore un olio più o meno fruttato o più o meno intenso.

    Possiamo dire che il monovarietale è meglio del blend?

    Assolutamente no, possono essere eccellenti tutti e due o nessuno. L’olio di qualità è un prodotto che mira all’eccellenza, il produttore segue tutto il processo produttivo, dalla pianta al frantoio, ottimizzandolo con un packaging adeguato. Una cosa è certa, quando si assaggia un prodotto di qualità non si torna più indietro, si entra nel meraviglioso mondo dell’olio extravergine di oliva.

     

    Desirée Nieves
    Olivicoltore
    Sommelier dell’olio
    Assaggiatore professionale

  • Olio extra vergine di Oliva

    L’Italia è un paese ricco di storia e cultura, questo immenso patrimonio lo troviamo in ogni angolo del nostro paese, basta pensare alla diversità architettonica tra una città e l’altra. La natura però non è da meno, ci ha regalato un patrimonio olivicolo immenso, infatti l’Italia è il paese con più varietà (cultivar) di oliva al mondo, oltre cinquecento! Provate ad immaginare quanto possano essere diversi tra di loro e quanti abbinamenti possano esistere. È impossibile pensare che l’olio extravergine di oliva sia uno solo.

    Tutto l’olio che produciamo si può classificare come extravergine?
    Assolutamente no, perché molti non lo sanno ma l’olio extravergine di oliva è la qualità superiore che un olio può raggiungere.

    Come possiamo essere certi che il nostro prodotto lo è?
    Una volta prodotto l’olio, deve essere sottoposto ad analisi chimiche in laboratori certificati, una volta che i valori sono dentro i parametri stabiliti si procede con l’analisi sensoriale, se supera anche questa prova può finalmente pregiarsi di essere classificato come olio extravergine di oliva.

    Desirée Nieves
    Olivicoltore
    Sommelier dell’olio
    Assaggiatore professionale